Calmare un neonato non è mai una cosa facile, soprattutto se in quel momento la mamma si è assentata e questo difficile compito spetta al papà o ad altre figure. Un modo per cercare di calmare il bambino e magari farlo addormentare, è certamente il ciuccio.
Non tutti sono d’accordo sul proporlo ad un neonato, soprattutto quando si cerca di portare avanti il più possibile l’allattamento materno. Ma chi l’ha detto che le due cose siano incompatibili? E comunque, accade spesso, come per tutte le cose ci siano i pro e i contro. Quindi, se siete ancora indecisi sul da farsi, ecco una guida ai migliori ciucci per neonato che vi aiuterà a sciogliere tutti i dubbi.
Indice
Ciuccio neonato: a cosa serve e perché acquistarlo
A cosa serve il ciuccio neonato?
Avete mai sentito parlare di suzione? Probabilmente se avete un neonato tra le mani, questa parola sarà entrata a far parte, in maniera dirompente, del vostro vocabolario. E’ attraverso la suzione che il bambino si nutre, attaccandosi al seno della madre o alla tettarella del biberon. E quindi, è attraverso questa prima azione che il bambino può calmarsi: il ciuccio, attraverso la suzione, può diventare una vera e propria alternativa per tranquillizzare e calmare il bambino.
Infatti, non sempre il seno della madre è disponibile o non sempre è il momento di attaccarsi alla tettarella. Ed ecco che interviene il ciuccio, che con la sua forma, svolge perfettamente il suo scopo di cullare e calmare il bambino.
Va benissimo in casi di notti insonni, in caso di coliche o anche come semplice compagnia. Inoltre, alcune linee guida del Ministero della Salute sottolineano l’utilità del ciuccio nel prevenire la morte precoce in culla.
Non sempre, però, tutti i neonati accettano il ciuccio: è una cosa così naturale che c’è chi lo accetta di buon grado, chi lo rifiuta e continuerà a farlo e chi, magari, troverà qualche altra cosa da succhiare, come ad esempio il pollice.
Caratteristiche principali
Il ciuccio è composto principalmente da tre parti: la tettarella, lo scudo o mascherina e l’anello. La tettarella è la parte che il neonato si mette in bocca e può essere prodotto in diversi materiali e in diverse forme, di cui parleremo in seguito.
A prescindere dal materiale finale che la compone, la tettarella dovrebbe rappresentare il seno della madre e quindi è una parte morbida e flessibile. Ovviamente anche la grandezza ha la sua importanza: i ciucci per neonati sono molto più piccoli rispetto a quelli per bambini già più grandicelli. La misura viene sempre indicata sulla confezione e quella per i neonati corrisponde a “da 0 a 3 mesi”.
La tettarella a sua volta è attaccata ad uno scudo, ovvero una parte rigida o dello stesso materiale della tettarella che evita che il bambino possa mettersi tutto il ciuccio in bocca, magari andando incontro ad un rischio di soffocamento.
Infine l’anello, attaccato a sua volta allo scudo, serve per attaccare il ciuccio a nastrini o altro in modo che non cada in terra. Ovviamente serve anche per tenerlo in mano senza dover toccare la tettarella.
Come usare il ciuccio neonati
Quando dare il ciuccio ai neonati?
Non c’è un momento preciso in cui dare il ciuccio ad un neonato. C’è, infatti, una sorta di equilibro tra madre e bambino che, finché si mantiene, non occorre ricorrere al ciuccio. E’ sempre bene, infatti, dare la precedenza all’allattamento materno, anche per calmare il bambino, prima di ricorrere al ciuccio, ma ci sono situazioni in cui questo diventa una vera e propria ancora di salvezza.
Nelle notti più lunghe, durante le coliche, per qualsiasi altro doloretto che può percepire e che lo può infastidire, il ciuccio può salvare sia la mamma che il bambino da lunghe sessioni inconsolabili di pianto.
In linea di massima, quindi, si può proporre il ciuccio da dopo una settimana dalla nascita ricordando che il ciuccio potrebbe diventare una vera e propria ossessione per il bambino, soprattutto dopo i due anni e mezzo. Come in tutte le cose, infatti, è sempre bene trovare un equilibrio, in modo che il bambino se ne possa staccare senza troppe tragedie, quando sarà il momento di salutarlo.
Quanto costa il ciuccio neonati
Il prezzo del ciuccio per neonati varia in base a diversi fattori come la marca, il materiale, l’età consigliata. Un consiglio: non risparmiare su queste cose, ma cercare sempre la soluzione migliore per il proprio bambino.
A volte capita di dover provare diversi ciucci prima di trovare quello accettato di buon grado dal bambino. Il consiglio, quindi, è quello di non desistere nel caso in cui questo venga rifiutato. In linea di massima, comunque, il prezzo dei ciucci per neonato varia dagli 8,00 € alle 14,00 €.
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Come scegliere il ciuccio neonati
Ecco quali sono le caratteristiche da valutare prima di scegliere un ciuccio per neonati.
Forma
La scelta della forma della tettarella è forse la caratteristica più importante per effettuare la scelta giusta per un ciuccio da neonato. Sono tre le forme proposte dai vari brand: l’importante è che sia il bambino a trovarcisi bene e forse, per scoprirlo, dovrete anche provarle tutte e tre. Vediamole in dettaglio:
- Ciuccio a ciliegina: si tratta di tettarelle di piccole dimensioni adatte per i neonati perché dovrebbe ricordare il seno materno.
- Ciuccio a goccia: forma classica, in pratica i ciucci di una volta. La forma è perfetta per permettere al bambino di sistemarlo tra la lingua e il palato
- Ciuccio anatomico: la tettarella è leggermente allungata con la punta curva rivolta verso il palato.
Anche se i ciucci con queste tre forme sono considerati ortodontici e approvati dai dentisti, non è detto che a lungo andare, il ciuccio incida leggermente sull’arcata dentaria e palatale del bambino.
Materiali
Anche il materiale è una caratteristica fondamentale da valutare per il ciuccio. I ciucci di una volta erano realizzati in gomma che adesso non viene più utilizzata: vediamo, quindi, quali sono i materiali che si possono trovare al suo posto.
- Caucciù: materiale poroso con cui vengono creati diversi prodotti per i bambini grazie soprattutto alla sua resistenza. Va benissimo per i neonati a patto che si faccia molta attenzione alla pulizia e alla sterilizzazione del ciuccio, proprio a causa della porosità del materiale. Grazie alla sua morbidezza e flessibilità viene accolto con molto piacere sia dai neonati che dai più grandicelli.
- Lattice: il lattice non è un materiale del tutto naturale, visto che viene ottenuto per successive lavorazioni. E’ poroso come il caucciù, è resistente, ma leggermente meno morbido. Va benissimo per i neonati a patto che si sterilizzi spesso.
- Silicone: sempre più diffuso grazie al fatto che risulta non poroso, inodore e insapore. Non è troppo morbido e non tutti i bambini lo adorano. E’ consigliato nella prima fascia d’età, prima della dentizione perché è facile che si rompa quando non viene succhiato, ma mordicchiato.
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Età di utilizzo
Per comprendere meglio qual è il ciuccio adatto ad un neonato, sulla confezione vengono consigliate le fasce d’età di utilizzo. Di solito da 0 a 2 mesi sono i ciucci adatti ai neonati che corrispondono molto spesso a quelli in silicone con la tettarella a ciliegina. La mascherina è piccola e difficilmente da noia al piccolo. Ci sono anche ciucci consigliati per la fascia d’età da 0 a 3 mesi che somigliano in tutto e per tutto ai precedenti.
Infine i ciucci per i più grandicelli, sconsigliati per i neonati che non hanno neanche un mese sono quelli indicati per la fascia d’età da 0 a 6 mesi. Di solito la tettarella è leggermente più grande e potrebbe non essere accettata dal piccolo.
Mascherina
La mascherina o scudo è la parte che sta dietro la tettarella. Può essere prodotta in plastica o con lo stesso materiale del ciuccio, come un prolungamento. Per un neonato, la mascherina morbida è certamente la scelta ideale: solo quand’è più grandicello si può ricorrere a quelle in plastica o più rigide.
In ogni caso, morbide o no, è fondamentale che sulla mascherina ci siano dei buchini: questi sono fatti per non avvolgere troppo la bocca del bambino in modo che sia libero di respirare, sia col naso che con la bocca. Inoltre evitano che la bava rimanga appiccicata tra il ciuccio stesso e la bocca del bambino, che a sua volta si potrebbe screpolare.
Migliori ciucci neonati
I due marchi di riferimento sono senz’altro Chicco e Philips Avent che producono ciucci per neonato di diverse forme e con materiali diversi. Molto apprezzati anche i ciucci del marchio Nuk che tendono ad essere molto colorati e divertenti. Lo stesso possiamo dire di MAM, brand che piace soprattutto ai genitori. Da scartare marchi poco conosciuti che potrebbero addirittura esser dannosi per il bambino.
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FAQ sui ciucci neonati
Quando è necessario cambiare il ciuccio?
In linea di massima il ciuccio andrebbe cambiato ogni due o tre mesi, facendo molta attenzione che non ci siano abrasioni o lesioni. In quel caso va cambiato immediatamente. Ovviamente vanno cambiati anche nel caso in cui abbiano assorbito cattivi odori o sapori.
Il neonato può dormire tutta la notte con il ciuccio?
Si, il ciuccio può accompagnare il sonno del bambino. Basta che non si voglia forzare la sua assunzione: deve essere una cosa del tutto naturale e se il neonato continua ad addormentarsi con il seno, è bene continuare il quella direzione.
Ogni quanto occorre sterilizzare il ciuccio?
Fino ai tre mesi viene raccomandato di sterilizzare il ciuccio: basta inserirlo in acqua bollente e lasciarlo per cinque minuti. Si lascia asciugare su un panno pulito. Ci sono dei modelli che hanno dei contenitori appositi dove poterli sterilizzare come accade per quelli da microonde. In commercio, si trovano anche delle salviette usa e getta adatte per la pulizia dei ciucci: perfette da portare con sé in ogni situazione ed evitare di farsi trovare impreparate.