Migliori Guanti Monouso: guida all’acquisto

Guanti Monouso: guida alla scelta
Ecco quale guanto scegliere per essere sicuri di difendersi dal contagio

Insieme alle ormai diffuse mascherine, ancora non facilmente reperibili, anche i guanti “usa e getta” sono diventati una delle utili misure di protezione dall’infezione da qualsiasi virus (Coronavirus – Covid-19 compreso). Ma affinché siano di effettiva protezione, occorre seguire alcuni semplici accortezze nell’uso e nell’acquisto.

Vediamo, allora, cosa c’è da sapere sui guanti, le varie tipologie, qual è meglio acquistare e, soprattutto, ecco un utile guida per sapere come metterli e levarli nel modo giusto.

Cosa sono e a cosa servono i guanti monouso

Anche se ne esistono diverse tipologie, si tratta in ogni caso di guanti monouso. Ma cosa significa monouso? Il guanto va utilizzato per tutto il tempo che occorre, ma una sola volta. E’ importante, infatti, dopo l’uso, gettare via il guanto e utilizzarne uno nuovo per la prossima necessità.

Guanti Monouso: guida alla scelta
Ecco quale guanto scegliere per essere sicuri di difendersi dal contagio

Quando utilizzare i guanti monouso

I guanti monouso sono utilizzati soprattutto in ambito sanitario. Andrebbero indossati ogni qual volta si pensi di entrare in contatto con sangue, mucose, fluidi biologici, cute non integra, o si tocchino superfici che possono essere potenzialmente contaminate da virus o batteri.

In realtà gli usi dei guanti sono molteplici: vengono utilizzati dai tatuatori, da chi fa i piercing, ma anche da chi somministra bevande come i barman, oppure da chi somministra alimenti come i dipendenti dei supermercati, negozi di gastronomia, mense, ecc.

Tipi di guanti monouso: di cosa sono fatti?

Esistono diverse tipologie di guanti che si differenziano per il tipo di materiale utilizzato per la loro produzione. Vediamoli in dettaglio.

Guanti monouso in Lattice

Certamente il modello più diffuso: i guanti in lattice sono resistenti, impermeabili e grazie al loro sottile spessore e alla loro elasticità lasciano, a chi li indossa, un buon senso tattile. L’unico inconveniente del lattice è che può provocare una certa sensibilizzazione e la conseguente allergia portando a mani screpolate e piccoli taglietti.

Per questo motivo, i nuovi modelli di guanti in lattice vengono prodotti dopo aver eliminato le proteine colpevoli dell’allergia. I guanti in lattice vengono commercializzati in diversi colori, ma questo non va ad incidere sullo spessore o sulla qualità finale del prodotto.

Guanti Monouso: guida all'acquisto
Guanti monouso: una volta utilizzati, vanno gettati

Guanti monouso in Nitrile

A differenza del lattice che è una sostanza naturale, il nitrile è una sostanza chimica che riesce a riprodurre l’elasticità e la robustezza del lattice. Infatti, al tatto e alla vista, i guanti in nitrile sono perfettamente uguali a quelli in lattice.

Questo tipo di materiale viene utilizzato in soggetti allergici, ma soprattutto grazie alle loro caratteristiche sono utilizzati nel settore alimentare: il nitrile, infatti, è un materiale idoneo per la lavorazione di alimenti grassi.

Guanti monouso in Vinile

I guanti in vinile sono prodotti a partire da sostanze plastiche e per questo motivo sono meno resistenti e meno elastici rispetto ai guanti in lattice e a quelli in nitrile. Quindi, pur essendo classificati come dispositivi di protezione individuale, non sono sufficienti per potersi difendere da rischi biologici.

Quindi sceglieteli solo nel caso in cui ne facciate utilizzi diversi dal settore sanitario. Vanno benissimo per barman o gastronomia.

Guanti monouso in Polietilene

I guanti in polietilene sono quelli che si trovano al supermercato al banco della frutta e della verdura. Anche in questo caso, pur essendo morbidi e facilmente calzabili, oltre che molto economici, non offrono alcuna protezione da rischi biologici.

…e i guanti riutilizzabili?

I classici guanti da cucina, più spessi e resistenti, sono quelli riutilizzabili. Quelli in nitrile e in neoprene hanno un’alta protezione per il rischio biologico, ma come abbiamo detto, è strettamente necessario che i guanti vengano smaltiti dopo ogni uso: quindi, li potrete utilizzare, ma dovrete ricorrere ad altri guanti, quando dovrete indossarli di nuovo.

Come indossare i guanti monouso nel modo giusto

Per prima cosa controllate di aver acquistato i guanti della misura giusta. E’ importante lavarsi le mani prima dell’uso e una volta infilati è bene controllare che non ci siano rotture sulla superficie e che aderiscano bene alle mani.

Come toglierli

La parte più delicata è questa: togliersi i guanti. E’ necessario, infatti, prestare attenzione a questa operazione per evitare di entrare in contatto con la superficie esterna del guanto. Quindi basterà afferrare il guanto per l’estremità che avvolge il polso e sfilarli al contrario, in modo che la parte sporca rimanga all’interno.

A questo punto i guanti vanno gettati: è bene tenere a mente che non vanno mai riutilizzati o conservati, ma smaltiti.

Come scegliere i guanti monouso

Intanto vi abbiamo illustrato i diversi materiali con cui sono prodotti i guanti, ma per essere sicuri di difendersi da rischi biologici, è necessario che i guanti riportino, sulla confezione, alcune diciture. Vediamo quali.

Dispositivo di protezione individuale: Cat.1 e Cat.3

Per dispositivi di protezione individuale si intendono tutte quelle accortezze che proteggono la persona da eventuali rischi portati dallo svolgimento di alcune attività: ovviamente i DPI sono pensati per i lavoratori a rischio, quali personale sanitario, personale del settore dell’industria e del settore alimentare. Ma adesso possono servire anche per difendersi dal contagio.

Molti guanti rientrano del dispositivo di categoria 1, vale a dire di rischio minimo: sono ideali per proteggersi da eventuali lesioni o da contatti con sostanze di pulizia poco aggressive o dal contatto prolungato con l’acqua. Questa tipologia di guanti non è in grado di proteggere da rischio biologici, da batteri, funghi o virus.

Per questo è necessario optare per i dispositivi di categoria 3, i più noti salvavita, così denominati perché utili per proteggere da rischi mortali, quali radiazioni, agenti biologici, sostanze pericolose e molto altro.

In particolare, in questa categoria rientrano tutti quei guanti denominati EN ISO 347-5:2016 VIRUS: soltanto questi, infatti sono davvero in grado di proteggere la persona da eventuali contatti con batteri e virus.

Guanti Monouso: guida all'acquisto
Ecco la locandina sull’uso corretto dei guanti del Ministero della Salute

Guida alle taglie

A parte la scelta del materiale e della categoria di sicurezza, è necessario scegliere anche la misura giusta: è importante evitare di acquistare guanti di misure troppo grandi rispetto alla propria visto che, se non aderiscono bene alla pelle, potrebbero lasciare entrare sostanze nocive.

Ovviamente, in caso contrario, vale a dire troppo stretti, rischierebbero di rompersi subito. Una misura piccola corrisponde ad una lunghezza della mano tra i 14,5 e i 16,5 cm, mentre una taglia grande copre fino ai 20 cm di lunghezza.

Migliori guanti monouso

In questo periodo questi prodotti hanno disponibilità molto variabili. Noi vi consigliamo di dare un’occhiata su Amazon, che ha disponibilità in tempo reale di molti modelli, da più fornitori. Ecco una selezione dei guanti del momento:

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FAQ sui guanti monouso

I guanti servono davvero per difendersi dal Covid-19?

Un po’ come le mascherine, è bene sapere che i guanti da perfetti alleati contro il virus Covid-19 possono diventare dei veri e propri veicoli di infezione se non si adottano alcune accortezze. E’ bene tenere a mente che i guanti non sostituiscono il lavaggio delle mani e una volta indossati è necessario evitare di toccarsi le parti sensibili della faccia come occhi, naso e bocca.

Quali guanti evitare?

Sono sconsigliati i guanti in gomma che sono facilmente attaccabili da alcuni agenti naturali e chimici come oli, grassi, trementina, ecc.

Autore: Elisa A. (Okspot)

Elisa A. (Okspot)
Letterata e lettrice accanita, appassionata di viaggi e di wellness, Elisa scrive ogni giorno approfondimenti sui prodotti per la persona e per il fitness: le sue recensioni sono pubblicate su queste pagine e su molte rubriche al femminile. Si definisce una nerd col pallino della condivisione: è la "quota rosa" di Okspot!
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