Se fino a qualche anno fa si è parlato di rivoluzione e come tutte le cose nuove erano visti con diffidenza, i piani a cottura ad induzione con il loro stile accattivante e moderno stanno conquistando sempre di più il cuore e, anche le cucine, a discapito dei tradizionali fornelli a gas e soprattutto, del piano di cottura elettrico.
Come mai? Bene, dovete sapere che i vantaggi sono davvero tanti, così, però, come alcune accortezze da seguire. E allora ecco un’utile guida per orientarsi alla scelta del piano ad induzione giusto per le proprie esigenze.
In questo articolo parleremo dei piano ad incasso, ma esistono anche le piastre cottura a induzione esterne, da appoggio e portatili
Indice
- Piano cottura induzione: cos’è e come funziona
- Che differenza c’è con i piani cottura tradizionali?
- Come si usa il piano cottura a induzione
- Quanto costa un piano cottura induzione
- Miglior Piano cottura induzione più Economico
- Come scegliere il piano cottura induzione
- I migliori Piani cottura a induzione: modelli top
- FAQ Piano cottura a induzione
Piano cottura induzione: cos’è e come funziona
Caratteristiche principali
I piani cottura ad induzione hanno la stessa forma dei piani cottura tradizionali, ma dal design molto più minimal, perfetti per cucine dall’arredamento moderno: sono lisci ed omogenei, senza parti sporgenti. La parte superiore dove vengono appoggiate le pentole è in vetroceramica, un materiale resistente che conduce bene il calore.
Esistono due tipologie di piano cottura ad induzione: da incasso e non, ovvero le piastre ad induzione, ma il principio di funzionamento resta esattamente lo stesso. In questo articolo ci occuperemo dei piani da incasso.
Come i piani tradizionali esistono diverse misure in modo da poterli adattare alle dimensioni di cucine più o meno spaziose: i modelli più piccoli hanno una larghezza di circa 30 cm, mentre le misure standard oscillano tra i 45 cm e i 60 cm.
Nel primo caso, ovvero i piani più piccoli, si contano al massimo 1 o 2 fuochi (di solito dello stesso diametro) mentre nel secondo caso, si arriva ai normali 4 fuochi (talvolta anche 5) e di diametro diverso l’uno dall’altro. Chi ha spazio a disposizione e preferisce installare un piano più grande potrà optare per quelli di 90 cm dotati di ben 6 fuochi.
In alcuni modelli la cottura dei singoli fuochi può essere combinata con gli altri in modo da ottenere zone di cottura più ampia e comoda nel caso di pentole più grandi.
Alla base del piano ci sono i comandi touch, utili per accendere e spegnere e per inserire il timer. Altre funzioni saranno descritte nei prossimi paragrafi.
Come funziona un piano cottura a induzione?
Ribadiamo che il piano di cottura a induzione è una recente invenzione tecnologica in cucina: la grande novità sta nel fatto che i cibi vengono cucinati senza l’utilizzo del fuoco o di resistenze, ma in seguito alla messa in movimento delle molecole di metallo della pentola; queste ultime vengono mosse grazie ad un campo magnetico che viene generato da una bobina alimentata a corrente elettrica.
Per far sì che il sistema funzioni è necessario che le pentole ed i tegami abbiano il fondo in ferro o acciaio. Bisogna quindi mettere da parte quelli tradizionali in rame, alluminio, vetro o ceramica.
Che differenza c’è con i piani cottura tradizionali?
La differenza sostanziale tra i piani cottura tradizionali (a gas ed elettrici) e quelli a induzione è la rapidità e l’efficienza. Questo perché nei piani ad induzione non c’è dispersione di calore che viene trasmesso direttamente alla pentola.
Inoltre un’altra differenzia sostanziale è che il piano ad induzione non si surriscalda comportando una maggiore sicurezza durante l’utilizzo: in pratica a contatto con materiale organico (la mano!) non viene generato alcun tipo di calore.
Quali sono i vantaggi?
Sono molteplici i vantaggi di questo tipo di piano cottura. Il primo è la sicurezza: una pentola non di metallo non si scalderà mai, il latte dimenticato sul fuoco non fuoriuscirà dal pentolino poiché il piano si spegnerà automaticamente nel momento in cui il liquido raggiungerà il piano cottura, e non ci sarà più il pericolo di scottarsi.
Tra gli altri aspetti positivi vi sono la facilità con la quale il piano si pulisce, l’aumento dello spazio – nel momento in cui il piano non è in funzione può essere utilizzato per altre operazioni in cucina – e la rapidità: la sua potenza infatti diminuisce i tempi di cottura.
Da non sottovalutare, come abbiamo detto, l’aspetto estetico: i piani a induzione bene si integrano nelle cucine moderne e si prestano a design innovativi se non addirittura futuristici.
E gli svantaggi?
Tra gli svantaggi si deve annoverare l’aspetto economico. Se da una parte è vero che l’efficienza energetica è alta – poiché tutta la potenza viene assorbita dalla pentola e non dispersa nell’ambiente come nel caso dell’uso del gas – dall’altra c’è da considerare l’investimento economico: può risultare necessario infatti installare una potenza elettrica maggiore di quella presente nelle comuni abitazioni per allacciare un piano cottura ad induzione.
Tuttavia alcuni produttori hanno cercando di ovviare a questa situazione mettendo in commercio dei piani depotenziati o con specifiche funzioni di regolazione della potenza.
Come si usa il piano cottura a induzione
Il piano cottura ad induzione si usa esattamente come un piano tradizionale, ma invece che al gas, va connesso semplicemente alla presa elettrica. Si sceglie la pentola con cui cucinare (che deve essere di acciaio o di ferro e non di alluminio, rame o ceramica) e si mette sul fuoco.
A parte il tipo di pentola non ci sono particolari accortezze da seguire per l’uso: i puristi dei fornelli a gas non saranno d’accordo, ma per prendere dimestichezza con i fornelli ad induzione ci vuole ben poco tempo.
Vi accorgerete subito della rapidità e della facilità di utilizzo: potrete anche contare sulle tabelle messe online dai produttori che indicano la potenza adatta per ogni alimento.
Quanto costa un piano cottura induzione
Il prezzo di piani cottura varia in base ad alcuni fattori: quelli ad incasso costano di più e lo stesso vale per quelli dotati di depotenziamento che permettono di utilizzare meno Kw e di non far saltare la corrente. Vediamo le varie fasce di prezzo:
- Fascia economica: sotto le 200,00 € si trovano quei piani di dimensioni ridotte (massimo due fuochi) e di marche poco conosciute
- Fascia media: tra le 200,00 € e le 350,00 € ci sono la maggior parte dei modelli standard (con 4 fuochi)
- Fascia alta: oltre le 350,00 € piani ad induzione di design e al top di gamma come funzionalità
Miglior Piano cottura induzione più Economico
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Come scegliere il piano cottura induzione
Ecco alcune caratteristiche da valutare prima dell’acquisto, in modo da trovare il piano giusto per le proprie esigenze.
Consumi e risparmio energetico
Questo è uno delle caratteristiche più importanti da valutare: siccome i consumi elettrici sono più alti di quelli di un normale fornello a gas o elettrico è importante capire la capacità del contatore.
Alcuni modelli sono depotenziati in modo da non dover andare a modificare i contratti di fornitura elettrica: nel caso si acquistasse un modello standard, probabilmente occorrerà portare la potenza dell’impianto elettrico da 3 Kw a 5 Kw.
Velocità di cottura
Alcuni piani di cottura a induzione sono più potenti di altri e questo comporta una maggiore velocità nelle fasi di cottura. Pensate che quasi tutti i modelli riescono a portare ad ebollizione l’acqua in meno di 10 minuti e i modelli più potenti ci riescono addirittura in 5 minuti.
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Regolatori di potenza e funzioni aggiuntive
E’ importante valutare anche la presenza di eventuali regolatori di potenza e delle funzioni aggiuntive. I modelli base non dispongono di nessuna di queste caratteristiche e hanno soltanto i tasti di accensione e spegnimento.
I modelli più all’avanguardia, invece, dispongono di regolatori di potenza che vi permetteranno di regolare la potenza nelle varie zone del piano e di limitarne l’efficenza per alcuni tipi di cotture.
Per quanto riguarda le funzioni aggiuntive, invece, alcuni modelli dispongono timer, la connessione tra le diverse zone di cottura per crearne una più ampia (ad esempio per pentole di dimensioni più grandi), lo spegnimento automatico nel caso di sversamento dei liquidi o altri fattori e la regolazione della temperatura. Ovviamente non possono mancare i dispositivi di sicurezza che vi permetteranno di cucinare in tutta tranquillità.
I migliori Piani cottura a induzione: modelli top
Altre case produttrici di piani cottura ad induzione sono Miele, Hoover, Aeg Electrolux, Nardi, Scholtes e Whirlpool. In definitiva, per noi il piano di cottura ad induzione costituisce una ottima alternativa al piano di cottura elettrico, mentre chi ha a disposizione il gas può iniziare a fare un pensiero per passare a questo sistema di cottura.
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FAQ Piano cottura a induzione
Come pulire il piano cottura a induzione?
Il piano di cottura a induzione è facile da pulire: pensate che non dovrete lottare contro gli ugelli otturati, ma potrete passare un semplice panno assorbente imbevuto di un detergente per vetroceramica e pulire il piano.
Non dovrete più fare i conti con le spugnette o detergenti abrasivi, ma un panno in microfibra farà il grosso del lavoro.
Quali tipi di pentole posso utilizzare?
Soltanto quelle in metallo ferroso come l’acciaio inox e la ghisa. Quelle in ceramica come le pirofile o le pentole in rame non si possono utilizzare visto che non si creerebbe nessun tipo di calore.
E’ sicuro da usare?
Si, il piano cottura a induzione è più sicuro di quello elettrico e di quello a gas perché in entrambi i casi non c’è dispersione di calore ed inoltre non c’è pericolo di bruciature. Inoltre i sensori di sicurezza spengono il piano nel caso accadesse che vengano versati dei liquidi.
E voi, come vi siete trovati con il vostro piano a induzione?
Scusate, ma non sono d’accordo sulla maggior efficienza energetica: se da una parte è vero che la maggior parte dell’energia viene convogliata nel cibo, riducendo di molto le dispersioni, è altrettanto vero che funzionano ad energia elettrica prodotta, almeno attualmente, proprio bruciando gas (quando non carbone!). Considerando poi tutte le inevitabili perdite lungo le linee di trasmissione e le sottocentrali di trasformazione e smistamento, l’efficienza scende di parecchio tanto che come afferma il buon Marco (pseudonimo per l’intero staff?) “il costo medio annuo è superiore”. Forse quando dipenderemo solo da fonti rinnovabili (su cui ci sarebbe comunque molto da dire)… Leggi tutto »
Intendo l’efficienza intrinseca, non assoluta ne’ tanto meno i consumi, e infatti ho citato la cosa come un “nonostante” per i consumi, che vengono messi tra gli svantaggi. In altre parole: stiamo dicendo la stessa cosa!
Vorrei notizie sul piano di cottura ad induzione. una mia amica ha acquistato il piano SMEG . ha dovuto aumentare l’energia a 4, 5 in bolletta. Nonostante questo i fornelli vanno solo due alla valta, massimo 3 quando sono due grandi ed uno piccolo, come mai???
E’ vero che i piani ad induzione consumano molta energia elettrica, ed è questo il loro principale difetto. Da un punto di vista economico, il costo medio annuo è di superiore (ma non di molto) ad un piano a gas, tuttavia il vero problema è quello dei Kw massimi del proprio contratto elettrico, che sono 3 nei contratti standard. Ogni piastra ad induzione consuma oltre 1,5 Kw, ecco perchè per poter cucinare tranquillamente 2 o 3 pietanze e magari avere qualche luce ed il televisore accesi, sarebbe bene portare la potenza di contatore a 6 Kw.
Mio cugino ha il piano cottura ad induzione e si è trovato veramente bene. Tuttavia per non rischiare distacchi della corrente ha fatto l’estensione a 4,5WK.