Lo sapevate che esistono più di 60 specie di piante di caffè, ognuna con le proprie caratteristiche, gusto e sapore? E poi ci sono altre variabili come l’intensità, il metodo di produzione, il paese di provenienza: insomma, con tutte queste varietà e particolarità, non è facile destreggiarsi nell’aromatico mondo del caffè e capire come scegliere quello più buono, anzi, quello che incontra i propri gusti.
Per semplificare le cose e portarvi subito alla scelta giusta per voi, abbiamo scritto questa piccola guida su come scegliere il miglior caffè in grani e le caratteristiche da valutare prima dell’acquisto.
Indice
Caffè in grani: perché sceglierlo?
Tipologie di caffè
Partiamo dalla classificazione del caffè: quando parliamo di questa bevanda, infatti, è necessario esaminarne sempre 4 caratteristiche, più o meno soggettive. Stiamo parlando dell’acidità, dell’aroma, del corpo e del sapore. Tutte queste quattro caratteristiche danno vita all’intensità del caffè.
L’acidità dipende esclusivamente dal Paese di provenienza del caffè: maggiore è l’altitudine dove viene coltivato e maggiore è la sua acidità. Questa può variare da sgradevole a piacevole, tant’è che alcuni caffè particolari sono davvero troppo acidi per le nostre abitudini.
Dell’aroma ne parleremo meglio in seguito, ma tutto dipende dalla specie della pianta e dalla sua provenienza: tra le principali famiglie si distinguono, Robusta, Arabica, Liberica e Excelsa.
Il corpo del caffè è la sua struttura gustativa e tattile, una volta che questo entra in bocca: si riconoscono caffè rotondi, corposo o medio.
Infine il sapore: questa è una caratteristica molto soggettiva, che può far percepire caffè più fruttati, più floreali o magari dai sapori più intesi e decisi.
Di conseguenza, il caffè viene definito (ad esempio) intenso se è aromatico, corposo e deciso.
Vantaggi del caffè in grani
Il caffè in grani, rispetto al caffè in polvere o alle capsule, ha i suoi vantaggi: macinando i chicchi in casa propria, infatti, si mantengono intatti i sapori e gli aromi che caratterizzano quel determinato caffè.
Questo perché, che abbiate un macina caffè elettrico o una macchina da caffè automatica, potrete macinare al momento giusto la quantità di caffè che vi serve: la polvere già macinata, infatti, tende a rilasciare a poco a poco i profumi, l’intensità e ad ossidarsi, influendo negativamente sul risultato finale.
Altro vantaggio è senz’altro l’ampia scelta di miscele: grazie al mix di chicchi che potrete acquistare in torrefazione potrete creare il vostro caffè preferito.
E tutto ad un costo al chilo inferiore di quello della polvere e ovviamente delle capsule. Il caffè in grani è quindi più buono e fa risparmiare.
Come macinare bene il caffè in grani
Qual è la macinatura ideale dei chicchi? Spesso è un po’ difficile trovare il giusto grado di macinatura dei chicchi, sia quando si utilizza per la prima volta un macina caffè che con le macchine automatiche. Serve giusto un po’ di pazienza e facendo attenzione al sapore e all’aroma, si troverà presto la soluzione più gustosa. Ecco i vari gradi di macinatura:
- Macinatura fine: quasi impalpabile, tanto da sembrare zucchero a velo, è adatta per le macchine per il caffè manuale espresso
- Macinatura media: consistenza più grossolana, adatto per la moka e moka elettriche
- Macinatura grossolana: adatta per il caffè filtrato all’americana e per la caffettiera a pistone
Quanto costa il caffè in grani
Il prezzo del caffè può variare molto in base a diverse caratteristiche come il paese di provenienza, il tipo di tostatura, l’aroma, se proviene da colture equo solidali.
In linea di massima il prezzo di un caffè di qualità varia dai 15,00 € ai 30,00 € il chilo.
Miglior Caffè in grani più Economico
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Come scegliere il caffè in grani
La varietà del caffè
La provenienza gioca un ruolo fondamentale nella scelta del caffè, visto che, ad esempio, specie coltivate in Asia hanno un sapore e un’aroma diverse da quelle sudamericane. La distinzione più importante viene fatta tra le varietà Robusta e Arabica: quasi tutti i caffè sul mercato appartengono ad una di queste due “famiglie”, ma è possibile fare riferimento anche a quelle minori come la Liberica e l’Excelsa.
- Caffè Robusta: specie di piante coltivate a latitudini minori rispetto all’arabica, dove le temperature sono costanti e oscillano tra i 25°C e i 30°C. Viene attaccata poco dai parassiti ed è facile da coltivare. Le zone dove si trova sono l’Indonesia, il Brasile, il Vietnam e l’Africa centrale. Ha un gusto più intenso, corposo ed è “forte”.
- Caffè Arabica: la varietà più diffusa proveniente dall’Etiopia che viene coltivata in terreni più ripidi e difficili da raggiungere. La pianta è più debole rispetto alla Robusta e richiede maggiori attenzioni. Il caffè è meno intenso, più leggero, equilibrato, aromatico e delicato.
- Caffè Liberica: originario dell’Africa, poco utilizzato su scala mondiale perché molto amaro.
- Caffè Excelsa: anch’essa proveniente dall’Africa, è una varietà della Liberica, amaro, acido e fruttato.
Metodo di produzione
Quando si parla di metodo di produzione si fa riferimento alla tostatura, momento in cui i semi si aprono e rilasciano il rivestimento esterno. Maggiore è il tempo della tostatura, più scuro sarà il caffè e più intenso sarà il sapore. Il grado di tostatura è spesso indicato sulla confezione (varia da 1 a 12).
- Tostatura chiara: mantiene alta la quantità di caffeina e conserva i sapori forti del caffè. E’ pensata per le macchine da caffè americano.
- Tostatura media: il caffè viene leggermente più dolce, anche se comunque deciso. Mantiene un buon livello di caffeina. Adatto per il caffè espresso e per quello americano.
- Tostatura scura: ha un basso contenuto di caffeina e un sapore molto affumicato. Utilizzato per le macchine espresso manuali.
Inoltre alcuni caffè possono vantare la certificazione biologica perché coltivati senza uso di pesticidi e diserbanti. Ci sono anche caffè equo solidali che permette di acquistare direttamente dal produttore, eliminando i costi degli intermediari.
Paese di provenienza
Il Paese di provenienza e quindi la latitudine dove è coltivato il caffè influiscono molto sulle sue caratteristiche. I Paesi considerati i maggiori produttori di caffè sono la Colombia, l’Etiopia, il Kenya, il Brasile e l’Indonesia.
Migliori caffè in grani
Distinguiamo tra caffè di grandi marchi, proposti sia online che nella grande distribuzione, dalle miscele delle piccole torrefazioni locali.
Nel primo gruppo potete trovare miscele anche molto economiche, così come miscele dall’ottimo rapporto qualità/prezzo, assolutamente buone. Tra queste, vi segnaliamo Pellini, Corsini, Borbone, Vergnano, Caffè Europa e ovviamente Lavazza e De Longhi.
Se pensate poi che il caffè in grani di Starbucks sia da scartare perché “americano”, vi sbagliate alla grande. Provatelo!
Tra i migliori caffè in grani dei piccoli produttori che si allontanano un po’ dalla produzione di massa del caffè del supermercato, non sempre sono facili da trovare, vi segnaliamo Arcaffè e Le Piantagioni del Caffè, ed il marchio Dead or Alive.
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8 - Segafredo Zanetti Intermezzo, 1000g
- Miscela di caffè tostato e macinato
- Ideale per caffettiera moka
- Conservare in un luogo fresco e asciutto
FAQ sul caffè in grani
Per quanto tempo si conserva il caffè?
Appena tostato, il caffè inizia il suo lento processo di ossidazione che va ad intaccarne l’aroma. E’ per questo che non andrebbe mai acquistata una grande quantità di caffè, ma una adeguata per poterla consumare nel giro di due settimane o poco più.
Come conservare il caffè in grani?
Anche se tanti ritengono che sia il frigorifero il luogo dove poter conservare al meglio il caffè in grani, vi diciamo che non è così. Meglio se conservato in un ambiente chiuso e asciutto, magari in un barattolo a chiusura ermetica.
Quanti caffè si fanno con un chilo di caffè in grani?
Dipende dal tipo di macinatura che avrete scelto per la vostra macchina da caffè visto che un po’ di polvere si disperde ogni volta: in linea di massima, comunque, con un chilo di chicchi si ottengono circa 120 caffè.